La birra Pilsner. Origine e diffusione dello stile più conosciuto in Italia
La birra Pilsner, in Italia, è uno degli stili di birra più conosciuti sia tra gli appassionati di birra che tra i consumatori occasionali. Perché tanta fortuna per la birra Pilsner? Per capire il motivo occorre soffermarsi un attimo su quale tradizione brassicola abbia avuto maggiore influenza sul mercato italiano.
La Pilsner nella tradizione della birra Tedesca
Non sono in tanti a saperlo, ma le birre più consumate in Italia appartengono praticamente tutte alla grande famiglia delle lager. Questo perché gli stili da cui derivano la maggior parte delle birre che si sono diffuse grazie all’azione massiccia dell’industria, sono stili che hanno origine in Germania.
Senza addentrarci in una dissertazione su quali sono effettivamente tutte le birre che possono ricondursi a questa tipologia, vogliamo mettere qui a fuoco il problema dell’origine della birra Pilsner, o per meglio dire dell’origine delle birre chiare per come oggi le conosciamo.
La nascita della birra chiara
Bisogna sapere che prima della metà dell’800 le birre chiare non esistevano: non c’era infatti la tecnologia per riuscire ad essiccare il malto senza caramellarlo almeno un po’. Questo fatto rendeva praticamente impossibile ottenere durante la birrificazione un colore giallo paglierino o un giallo di qualsiasi tipo che non fosse almeno tendente al dorato (vedi la questione delle birre rosse).
Cosa c’entra questo con l’origine dello stile della birra Pilsner?
La birra Pilsner nasce nel 1842 in Repubblica Ceca
Nel 1842 in una piccola cittadina della Repubblica Ceca, un ragazzo bavarese si è trovato a dover salvare le sorti del birrificio comunale. Sì, esatto, comunale, perché una volta molto più di adesso era diffuso il fatto che esistesse un birrificio pubblico dove le famiglie potevano prenotarsi le attrezzature per farsi la birra che poi avrebbero venduto come meglio credevano.
A Pilsen, questo il nome del Paese al centro della vicenda, le famiglie che usufruivano del birrificio pubblico erano molto scontente e protestavano con l’amministrazione locale chiedendo il rinnovo del birrificio, perché non riuscivano più a produrre delle birre decenti a causa delle condizioni del vecchio impianto. Il comune, dopo aver provveduto al rifacimento delle attrezzature, decise di non voler più concedere alle famiglie l’uso birrificio e di chiamare un birraio bavarese professionista per realizzare una birra che poi sarebbe stata messa in vendita.
Josef Groll, il ‘padre’ della birra Pilsner
Sulle spalle del giovane Josef Groll, questo il nome del birraio bavarese, pesava la responsabilità di doversi inventare una birra, che non avesse i problemi erano stati all’origine di tutte le polemiche sul vecchio impianto: le birre prodotte nel vecchio impianto si guastavano velocemente e inacidivano. Il giovane birraio perciò era preoccupato soprattutto dal fatto di avere una birra che, oltre ad essere buona, fosse anche stabile, per cui, grazie alle sue conoscenze decise di impiegare in modo molto abbondante il luppolo, pianta di cui conosceva bene le proprietà antibatteriche e antiossidanti. Il luppolo della zona era l’ormai famosissimo luppolo Saaz, varietà dal profumo delicato e inconfondibile.
I segreti della birra Pilsner: malto chiaro, acqua povera di sali, luppolo Saaz in quantità
Josef Groll inoltre aveva a disposizione un malto molto chiaro, perché le tecnologie di maltazione avevano fatto un passo in avanti importante proprio in quegli anni. Un’altra caratteristica della zona in cui si trovava a lavorare era un’acqua molto povera di sali minerali. In più era bavarese e le birre che meglio conosceva erano quelle a bassa fermentazione, quindi, unendo tutti questi elementi, a Pilsen il giovane birraio creò una birra molto chiara, soprattutto per gli standard dell’epoca, facile da bere grazie all’acqua molto delicata, amara e profumata per via dell’utilizzo massiccio del luppolo.
Inizialmente molti furono sconcertati da questa birra molto diversa da ciò che erano abituati a bere, ma forse proprio per questo motivo risultava una novità molto interessante. Senza volerlo, Groll ha dato vita ad un nuovo stile che oggi è molto apprezzato dai bevitori di tutto il mondo e che ha reso Pilsen la mecca per gli amanti del genere. La fabbrica in cui è nata questa famosa birra esiste ancora e continua a produrre quella che per tutti è la birra Pilsner originale: la Pilsner Urquell.
La birra Pilsner del BAV: Miss P
Per riuscire a creare una birra che si possa ricondurre a quella creata da Groll, bisogna avere in mente le caratteristiche che rendono questa birra inconfondibile e che abbiamo già ricordato: una birra a bassa fermentazione, chiara, secca, amara e profumata. Noi al BAV rendiamo onore a questo stile con la nostra MISS P, prodotta cercando di ottenere una birra che il più possibile rispecchi la sua illustre antenata: utilizziamo un malto molto chiaro, un lievito a bassa fermentazione fatto apposta per questa tipologia di birra e una grande quantità di luppolo Saaz. La nostra Miss riposa, dopo la fermentazione, per un mese a bassa temperatura, in modo da rendere tutti gli elementi puliti ed omogenei. Questa birra è la nostra interpretazione e la nostra celebrazione di una storia e di una tradizione che, siamo certi, non morirà mai.