Dry hopping
Dry hopping è un termine che a molti potrà suonare completamente nuovo. Tuttavia, il Dry hopping è una tecnica diventata ormai fondamentale nella produzione della birra: vediamo di cosa si tratta.
Dry hopping è un termine che a molti potrà suonare completamente nuovo. Tuttavia, il Dry hopping è una tecnica diventata ormai fondamentale nella produzione della birra: vediamo di cosa si tratta.
Theriaca è una birra old ale da otto gradi, che ha riposato in botti di rum agricolo per sette mesi.
Per chiudere con i fuochi d’artificio questo 2018, abbiamo pensato di realizzare una birra unica, in un quantitativo ridotto perché sia ancora più speciale.
Regalare birra per Natale, quattro validi motivi
A differenza della ‘solita cravatta’, la birra artigianale ha alcune caratteristiche che non tutti conoscono.
Regalare birra artigianale significa fare dono di:
La birra trappista è una birra prodotta dai monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo. Quando si parla di birra trappista, infatti, non è tanto importante parlare della birra in sé, ma di chi la produce, e nel caso delle birre trappiste si parla di ordini monastici dalla storia secolare.
Prendiamoci allora qualche minuto per fare un viaggio indietro nel tempo.
Rifermentazione. Ma perché il prefisso ‘ri’? Semplice: La nostra birra prima fermenta nel fermentatore e poi rifermenta in bottiglia e …
…Tsss..
Questo il dolce suono che già disseta e che ci aspettiamo di sentire quando stappiamo una birra.
La birra è buona sempre: calda, fredda, gasata o piatta. Ma se è alla giusta temperatura e con le bollicine giuste è ancora meglio.
Come per molte altre questioni legate alla birra, è tutta una questione di stile, prima ancora che di gusti.
Dopo il nostro incontro con i graffiti di Peeta, e il tributo all’arte primitiva di Pietro Carloni continua il nostro viaggio nella creatività dei veneziani, inseguendo quello spirito artistico/artigianale che sentiamo così simile al nostro.
Avete mai notato il deposito sul fondo delle bottiglie di birra? In alcune è più visibile e non tutte ce l’hanno. Per capire di cosa stiamo parlando, partiamo dall’etichetta.
Leggendo l’etichetta molte bottiglie di birra artigianale si può molto spesso trovare la dicitura: non filtrata e non pastorizzata, forma sedimento naturale. A volte viene addirittura specificato che tale deposito è segno di genuinità o naturalità.
Per alcuni stili, infatti, il fondo è una caratteristica imprescindibile, mentre alcuni produttori ne hanno fatto quasi un marchio di fabbrica. Continua a leggere
La birra servita con la pompa inglese, conservata in cask, maturata in cantina, tiepida, riporta ad antiche tradizioni e coinvolge in una ritualità vecchia di secoli.
Ecco la scena: campagna inglese, vecchio pub, caminetto acceso, bancone in legno. Fuori il sole tramonta appena sulle colline.
L’oste allinea pinte senza schiuma, pompando la birra direttamente dalla cantina sottostante.
Il lievito è un ingrediente fondamentale nella produzione della birra. E quando si dice fondamentale si intende che è proprio indispensabile: niente lievito, niente birra.
In articoli precedenti ci siamo già occupati dell’acqua, del malto d’orzo e per finire del luppolo. Abbiamo tenuto il lievito per ultimo, non perché sia poco importante, ma perché è l’ultimo ingrediente ad entrare in scena nella produzione della birra, in parole povere, viene aggiunto alla fine.
Nella moltitudine di stili di birra esistenti, la pale ale è uno dei più amati e bevuti al mondo.
Ma cosa si cela dietro a queste due parole? Come al solito, proviamo a vederci più chiaro, partendo proprio dal nome: pale ale.