L’equilibrio nella birra artigianale
Equilibrio e birra. Forse il sole ci ha dato alla testa?
Dopo tutto, con queste temperature, sotto l’ombrellone o distesi su un’amaca tra gli alberi in montagna, come lettura al massimo sembrerebbe appropriato un harmony o tuttalpiù le barzellette della settimana enigmistica. Invece noi proviamo ad affrontare un argomento birrario non tecnico, e perciò meno pesante, ma di certo non frivolo.
Parliamo di equilibrio.
Cosa intendiamo quando diciamo che una birra è ben equilbrata?
Come in ogni sfera della vita, il giusto equilibrio non è facile da trovare, e soprattutto è diverso per ciascuno e per ogni situazione. Parlando di birra, dunque, è facile intuire come il suo equilibrio e, dunque, il suo ipotetico e fantomatico punto di armonia, dipenda dallo stile, dagli ingredienti, dalla gradazione e dall’indole stessa dalla birra.
Equlibrio: velleità tecnica o caratteristica fondamentale?
.. si dice che in medio stat virtus, perciò in teoria quando si elabora una ricetta basterebbe trovare il modo di bilanciare i vari elementi : malto e luppolo, dolce e amaro, corpo e bevibilità, profumo e gusto. Questo in teoria. Ma vale sempre? E, soprattutto, è in ogni caso necessario?
Il carattere di una birra senza equilibrio
Da bevitori quello che spesso ci colpisce e che ci fa guardare la pinta con gli occhi a cuore è la caratteristica che in una birra si fa sentire più delle altre, la nota fuori scala, quasi stonata: il profumo pronunciato di una pale ale, le spezie fresche in una blanche, l’amaro deciso in una IPA, il tostato avvolgente in una stout.
È come per la parte un po’ bruciacchiata della crosta della pizza. Magari è proprio quel piccolo scostamento dalla perfezione che stupisce. Per tornare alla musica: è come la nota fuori posto che il jazzista mette nell’assolo e su cui insiste. Percepiamo che è fuori posto, ma è quella nota lì che rende il brano diverso dagli altri e ce lo fa ricordare a lungo.
Equilibrio è eleganza
Perché, allora, una birra dovrebbe essere equilibrata, se fin qui abbiamo visto che ciò che ce la rende degna di nota è, al contrario, l’esuberanza di una delle sue caratteristiche?
È appunto una questione di eleganza. L’eleganza non si nota, non è appariscente. L’eleganza è il vestito giusto nel posto giuto, la nota giusta sul pentagramma, la sfumatura di colore che non stride con le altre.
Così se decidiamo di definire perfetto ciò che non ha asperità, che non ha elementi dissonanti, allora l’quilibrio diventa la dote principale di qualsiasi birra.
Perché l’equilibrio è una grazia delicata che rende una birra bevibile ogni giorno, che la rende compagna di vita e di situazioni piacevoli. Come un abito blu su misura: comodo, buono per tutte le occasioni, evergreen. Marlon Brando sulla sua Harley Davidson ci dà un brivido d’entusiasmo, ma è Frank Sinatra che seduce.