La filtrazione è necessaria per avere una birra limpida?
La filtrazione è una procedura inevitabile per avere una birra limpida?
Come per tutte le cose, la prima impressione che ci facciamo quando teniamo in mano un bicchiere di birra dipende da ciò che vediamo. E oltre alla schiuma e al colore, di una birra si può notare la limpidezza.
Se una birra permette di guardarci attraverso vuol dire che è molto limpida, si potrebbe dire molto pulita. Però, come al solito, cerchiamo di capirci qualcosa di più.
Limpidezza: la cotta e la fermentazione
Durante la fase di cotta un bravo birraio cerca sempre, o quasi, di avere un mosto che sia il più possibile privo di residui di malto o di luppolo. Poi, però, durante la fermentazione, il lievito rende la birra molto torbida, perciò per ottenere un bicchiere trasparente è durante questa fase che si andrà ad agire. E lo si può fare in diversi modi.
Il sistema più utilizzato perché più semplice e meno costoso è… aspettare. Con il tempo, infatti, il lievito naturalmente si deposita sul fondo del tino di fermentazione e, grazie a travasi o all’impiego di fermentatori troncoconici è possibile separare il liquido dalle cellule esauste.
Ovviamente aspettare per alcuni non è possibile, soprattutto perché riduce la produzione ed è perciò poco redditizio.
La filtrazione della birra
Perciò, oggigiorno, esistono diversi sistemi di filtrazione che assicurano un risultato ottimale praticamente immediato: centrifughe, filtri a cartoni o a campana.
Con questi macchinari è possibile decidere il livello di limpidezza che deve avere la birra finita.
Limpida o torbida? Una questione culturale!
Con il tempo, la cultura della birra in Italia si è evoluta e il gusto dei consumatori si è modificato e continua a subire l’influenza di mode e tendenze. Abituati dall’industria ad una birra più simile all’acqua che ad una bevanda fermentata, i consumatori in passato hanno attribuito grande importanza alla limpidezza della birra.
Tuttavia, con la diffusione delle birre artigianali, si è passati attraverso la fase del torbido è buono, perché la birra artigianale ha naturalmente un sedimento che impedisce una perfetta trasparenza.
Col passare del tempo, le capacità dei birrifici (anche artigianali) si sono affinate, portando ad avere birre sempre più pulite e limpide, fino ad avere una esasperazione della pulizia. Inutile dire che c’è sempre qualcuno che vuole andare controcorrente. Molti birrifici hanno così iniziato a produrre birre sporchissime, dalla consistenza quasi masticabile, simili a succhi di frutta.
In conclusione, ogni stile ha le sue caratteristiche, tra le quali rientra anche l’aspetto visivo. Ed è per questo che nel giudicare una birra, bisognerebbe tenere presente come quella birra dovrebbe apparire secondo i canoni stilistici.
D’altra parte, questo discorso va bene per i concorsi, per i pignoli o per i superficiali, perché l’aspetto dice tutto e niente di una birra, come di ogni altra cosa, perciò se una birra è buona lo è indipendentemente dal fatto che risulti limpida come acqua di fonte.