IPA India Pale Ale. In viaggio sulle tracce della birra artigianale più amata.
Il nostro breve viaggio nel mondo delle birre IPA (India pale ale) ci porterà in tre diversi continenti, ma durante tutto il percorso saremo accompagnati dal profumo del luppolo: uno dei quattro ingredienti principali impiegati per la produzione della birra.
Uno stile brassicolo, infatti, ha più di ogni altro consacrato questo incredibile fiore, rendendo dipendenti migliaia di appassionati: l’IPA
La rinascita delle birre IPA
L’India pale ale è lo stile che negli ultimi decenni ha trascinato l’ascesa del mondo delle birre artigianali. Sono gli americani ad aver cominciato ad aggiungere quantità spropositate di luppolo nelle loro birre, per renderle il più diverse possibili dalle concorrenti industriali, che spesso utilizzano dei surrogati, e soprattutto per spingersi oltre, per creare qualcosa di nuovo, di più eccessivo, per sfidare sempre di più il palato e il naso dei bevitori, novelli o accaniti che fossero.
Oggi quando beviamo una IPA ci aspettiamo una birra amara e profumata, generalmente fruttata.
Ma questa nostra concezione ci viene dagli esempi moderni di questo stile, dovuti agli americani di cui si parlava prima.
Ora però bisogna fare qualche passo indietro e guardare al vecchio continente per trovare le origini, vere o mitologiche che siano, di questo tipo di birra.
Il colonialismo inglese e la storia dello stile IPA
L’Inghilterra è infatti la patria delle IPA, e i mastri birrai inglesi sono i suoi inventori.
Nella prima metà dell’800 i sudditi inglesi che vivevano nelle colonie britanniche in India avevano il forte desiderio di bersi la loro buona pinta di birra, come fossero al pub sotto casa.
Ma spedire la birra per mare richiedeva moltissimo tempo, e le condizioni del viaggio non erano le più adatte alla conservazione di un prodotto così delicato.
Perciò la soluzione fu di brassare birre più alcoliche e aggiungere più luppolo alle pale ale che si producevano normalmente, perché alcool e luppolo aiutano a conservare e a proteggere la birra dagli sbalzi di temperatura, dall’ossigeno, dai batteri e dal trascorrere del tempo.
Quindi ecco l’origine dello stile e del suo nome: pale ale prodotte per l’India.
C’è chi sostiene che questa storia sia solo una favola senza grossi riscontri storiografici, ma il ragionamento quadra e in più, ogni tanto, un po’di poesia ci vuole.
Il presente delle birre IPA
Finito il colonialismo britannico questo stile era stato dimenticato finché, una trentina di anni fa negli Stati Uniti, i piccoli birrifici artigianali hanno pensato di valorizzare i profumatissimi luppoli prodotti in America, per creare delle birre dall’aroma esplosivo e dall’amaro importante, consacrando definitivamente uno stile che è nato per necessità logistiche e che oggi continua a far innamorare praticamente chiunque abbia modo di assaggiarne una degna interpretazione.
Strike, la nostra IPA
Noi, per quel che ci riguarda, abbiamo cercato di mettere nella nostra India Pale Ale gli elementi che riteniamo i migliori per questo stile: la nostra Strike infatti è una birra amara, ma in cui anche il malto ha la sua parte.
Utilizziamo due luppoli americani e un luppolo neozelandese per conferire alla birra il suo aroma agrumato e fresco. Quasi sei gradi (5,8%) perché sia una birra di sostanza senza però essere troppo impegnativa. Una birra da bere in ogni stagione: rinfrescante col caldo e corroborante col freddo.
Il nome deriva dall’intensità dell’aroma che colpisce prima di tutto il naso e poi il palato, che solitamente al primo sorso resta sorpreso dall’intensità del gusto.
Questa è la IPA come piace a noi, ma non è l’unica interpretazione possibile…
IPA: le varianti
Negli ultimi anni, infatti, si è cercato di creare ogni possibile variante di questo stile: le double IPA, le triple IPA, le imperial IPA sono india pale ale via via sempre più alcoliche e cariche di luppolo, mentre le white IPA, red IPA, black IPA si differenziano per il colore, ed ovviamente anche per il gusto.
Alle India Pale Ale, inoltre, sono stati aggiunti elementi inconsueti, come lattosio o frutta.
L’ultima moda sono le New England IPA, o NEIPA, birre che grazie all’impiego di cereali come frumento e avena risultano più cremose e con un amaro meno pronunciato, ma a causa di un uso massiccio di luppolo, con un profumo eccezionale.
Insomma, le india pale ale sono birre con un passato che si radica nella storia di un popolo, con un presente ricco di creative ed estrose rivisitazioni ma con quale futuro?
Quale ancora non si sa, ma intanto, se ci capita, noi cerchiamo di goderne appieno!